Ponteggi: tecnologie a confronto!

26 Maggio 2016

Una panoramica sulle tipologie esistenti e sulle normative da rispettare!

I ponteggi sono strutture provvisionali (a disposizione del cantiere per un periodo di tempo limitato) reticolari multipiano impiegate per la realizzazione e il recupero di opere edilizie, ad altezze superiori ai 2 metri.

Ponteggi: come sono caratterizzati
I principali elementi costitutivi dei ponteggi sono:
1. Basetta fissa e regolabile (piastra autocentrante che viene posta al piede del montante allo scopo di ripartire il carico gravante sui montanti, può essere regolabile in altezza per consentire la partenza del ponteggio su piani inclinati o irregolari); 2. Telaio (costituiti da due montanti collegati fra di loro con traversi); 3. Stilata (successione verticale dei telai); 4. Campo (spazio tra due stilate); 5. Corrente (collegamento orizzontale tra due stilate consecutive); 6. Diagonali di facciata in pianta e trasversali (controventatura che impedire spostamenti o rotazioni dei nodi); 7. Impalcato; 8. Botola (apertura munita di chiusura per accesso ai piani); 9. Sottoponte (impalcato sottostante il piano di lavoro); 10. Nodi e collegamenti (punti geometrici di convergenza tra due o più elementi); 11. Parapetto (costituito da traversi disposti parallelamente al piano di calpestio ed è costituito da un corrimano posto alla quota di un metro, un traverso intermedio in modo da lasciare una luce inferiore a 60 cm ed una tavola ferma piede alta non meno di 20 cm); 12. Parasassi/mantovana (un tavolato fissato a bandiere inclinate e tirantate in modo da proteggere eventuali persone in transito o in sosta dalla caduta dall’alto di materiali); 13. Teli; 14. Ancoraggi (vincolo del ponteggio alla struttura muraria servita); 15. Travi per passi carrai (interruzioni di stilate al fine di consentire il passaggio dei mezzi); 16. Mensola (struttura di allargamento del piano di calpestio); 17. Partenza ristretta del ponteggio (partenza del ponteggio con montanti ravvicinati in caso di strade strette).

I ponteggi possono essere realizzati in legno o metallo; generalmente però la maggior parte di quelli in commercio è in acciaio. Indipendentemente dal materiale di cui sono fatti i ponteggi debbono riportare impresso il marchio del fabbricante, a rilievo o a incisione e comunque in modo visibile e indelebile. Secondo le circolari ministeriali (Circolari Ministero del Lavoro 85/78, 44/90, 132/91) i ponteggi fissi vengono divisi in tre classi di carico (ponteggio da manutenzione; ponteggio da costruzione; piazzole di carico). La norma UNI EN 12811-1: 2004 introduce altre tre classi di carico oltre a quelle indicate nelle circolari, per un totale di sei classi di carico.

La scelta, il montaggio, l’uso e lo smontaggio devono essere eseguiti nel pieno rispetto del Dlgs 81/2008 e del libretto a corredo di ogni ponteggio che contiene l’autorizzazione alla costruzione e all’impiego rilasciata al fabbricante dal Ministero del Lavoro e lo stralcio della relazione tecnica con le istruzioni per il montaggio, l’impiego e lo smontaggio.

Fino alla classe 3 i ponteggi vengono definiti leggeri:
- Classe 1: per ispezioni e per lavori da effettuare con attrezzi leggeri e senza deposito di materiali; Classe 2 e 3: per lavori di ispezione ed operazioni che non implichino deposito di materiali, salvo quelli immediatamente necessari, per esempio per pitturazione, pulitura pietrame, lavori di intonacatura ecc..
Dalla classe 3 a 6 vengono definiti pesanti:
- Classe 4 e 5: per lavori di erezione murature, getti di calcestruzzo, intonacatura ecc; - Classe 6: per lavori di muratura pesante o per rilevanti depositi di materiali.
Le forze che si scaricano sul ponteggio sono:
- il peso proprio dei lavoratori; - il peso dei materiali depositabili sull’impalcato; - carichi dovuti al vento sia in senso parallelo che in senso perpendicolare alla facciata servita dal ponteggio; - carichi dovuti alla neve; - carichi dovuti ad irregolarità di montaggio.
I ponteggi, poiché caratterizzati da snellezza, comportano rischi di collasso improvviso; il raggiungimento del carico critico infatti non comporta nessuna manifestazione di deformazione. Per questo motivo i prototipi dei ponteggi sono sottoposti a prove sperimentali di collasso che caratterizzano i limiti di impiego.
I ponteggi infatti devono garantire:
- la sicurezza delle persone che vi lavorano; - la sicurezza di tutti i lavoratori che collaborano all’opera edile (protezione dalla caduta verso l’esterno); - la sicurezza del pubblico (protezione dai pericoli provenienti dal cantiere); - la qualità e l’efficienza del lavoro sul ponteggio.
I principali tipi di ponteggi impiegati sono:
• Ponteggio fisso a tubo – giunto • Ponteggio fisso a telai prefabbricati • Ponteggio a montanti e traversi prefabbricati (multidirezionale) • Ponteggi su ruote (trabattelli)
I ponteggi vanno realizzati ed utilizzati con tutte le precauzioni e secondo le norme strutturali specifiche stabilite dagli organi ufficiali normativi..

I ponteggi si suddividono principalmente in tre categorie: prefabbricati, a tubo e giunto e multidirezionali. Ma di questo ne parleremo più avanti...


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